Irrigazione

 

Tra le pratiche colturali l’irrigazione (vedi anche Impianti di irrigazione) è quella che è in grado di assicurare elevate produzioni e costanza di risultati in tutti i bacini bieticoli e nelle diverse annate agrarie. I risultati sperimentali conseguiti da Beta confermano, infatti, la convenienza dell’irrigazione intesa come “normale” pratica di coltivazione.

L’incidenza degli interventi irrigui, sul totale dei costi diretti di coltivazione, si aggira mediamente attorno all’8-11%. Tale percentuale può tuttavia aumentare (fino a raggiungere il 15% e oltre) in funzione del numero di interventi effettuati e dei volumi effettivamente distribuiti.

Nel corso della stagione irrigua, infatti, i parametri climatici (piogge, temperature, ventosità, ecc.) e le caratteristiche idriche e pedologiche dei terreni (tessitura e presenza di falda freatica superficiale) influenzano il consumo d’acqua della barbabietola ed il deficit idrico, tali variabili pertanto dovranno essere la base di riferimento per impostare un corretto piano irriguo aziendale. Inoltre la tecnica irrigua richiede una pianificazione articolata in quanto:

 

  • interessa aspetti organizzativi e logistici a livello aziendale;
  • è intimamente legata a parametri climatici, agronomici ed economici;
  • utilizza l’acqua, bene prezioso non solo per il comparto agricolo, ma anche sotto il profilo sociale, industriale ed ambientale.

 

Procedure in grado di commisurare i consumi d’acqua alle reali esigenze della pianta sono quindi necessarie per evitare sprechi nelle risorse idriche e contenere i costi.


 

Software AcquaFacile Plus

 

 


Determinazione del volume di adacquamento

 

Il terreno agrario, nella determinazione del volume di adacquamento, assume la funzione di serbatoio di acqua. In esso l’acqua è presente:

 

  • allo stato liquido, con sali in soluzione, soggetta a continui spostamenti – soluzione circolante;
  • assorbita ai colloidi argillosi ed organici del terreno – acqua igroscopica;
  • trattenuta nei pori per capillarità;
  • all’interno della matrice solida, come componente strutturale della stessa (acqua igroscopica, di cristallizzazione, di legame).

 


La Riserva Idrica Facilmente Utilizzabile – RIFU- rappresenta l’intervallo di umidità in cui le piante si sviluppano in maniera ottimale.

La RIFU varia in relazione alla profondità di terreno considerata (quello maggiormente esplorato dalle radici è attorno a 40-50 cm) ed alla sua composizione (cresce passando dai terreni sabbiosi a quelli argillosi). Ogni terreno ha, infatti, una propria curva di ritenzione idrica che rappresenta la relazione tra potenziale matriciale e umidità del terreno, ossia la sua “capacità” di trattenere acqua.

 

La RIFU è importante perchè:

  • una volta esaurita la RIFU occorre intervenire con l’irrigazione;
  • la quantità di acqua da distribuire corrisponde al valore della RIFU che riporta il terreno alla CIC.
  • la determinazione della RIFU coincide quindi con il volume d’adacquamento (VA), ossia il volume per singolo intervento irriguo.

Sotto l’aspetto pratico, conoscendo la composizione di un terreno (percentuale di sabbia, limo e argilla) è possibile calcolare il valore della RIFU ed il corrispondente volume d’adacquamento (VA). (vedi algoritmo di calcolo della RIFU)

 

 

   

 

Individuazione del momento dell’intervento

 

Il momento in cui irrigare si può determinare attraverso diversi sistemi:

  • Fisiologici (sulla pianta): lo stato idrico della pianta si può valutare con la misura del contenuto di acqua dei tessuti vegetali, del potenziale idrico delle foglie, della resistenza o conduttanza stomatica, della temperatura radiativa fogliare;
  • Idropedologici (nel terreno): la misura dell’umidità nel suolo può essere determinata con diversi metodi (gravimetrico, tensiometrico, TDR, elettrometrico, termalizzazione neutronica, psicrometrico) la cui attendibilità dipende dalla variabilità spaziale del contenuto idrico nel terreno;
  • Agrometeorologici (sistema terreno/pianta): con la realizzazione di un bilancio idrico (modelli di simulazione).
    Questo metodo è uno dei più usati per determinare il momento in cui irrigare. Sotto il profilo pratico considera terreno e pianta come un unico sistema integrato e realizza un bilancio tra le entrate e le uscite di acqua dal sistema.

Sistema agrometeorologico: schema di bilancio idrico

 

Le “entrate” sono rappresentate da:

  • piogge utili, cioè quelle fino al limite della CIC;
  • apporti da falda per risalita capillare;
  • irrigazioni;

le “uscite” sono rappresentate da:

  • perdite per ruscellamento superficiale;
  • perdite per percolazione profonda;
  • evaporazione diretta dal terreno;
  • traspirazione dalla pianta.


 

 

Sistema fisiologico: termometro ad infrarossi per la determinazione della temperatura radiativa fogliare.

 

 

Sistema idropedologico: watermark per la misurazione dell’umidità del terreno (elettrometrico)
     

Per chi volesse approfondire l'argomento suggeriamo di leggere il nostro

Guida alla coltivazione della barbabietola da zucchero.pdf (4368285 bytes); ricordiamo inoltre che il software  Software AcquaFacile Plus è stato appositamente realizzato da  Beta per l’irrigazione della barbabietola da zucchero ed è attualmente utilizzato da centinaia di bieticoltori e tecnici del settore.